Complici e amanti si diventa: L'importanza di comunicare sotto le lenzuola

DI COSA E’ FATTA L’INTIMITA’

La parola intimità deriva dal latino “intimus” che significa interno, segreto e descrive i sentimenti e le emozioni personali più profonde.
Intimo è ciò che per sua natura è nascosto e appartiene profondamente a qualcosa o a qualcuno.
Quando noi creiamo rapporti in cui ci riveliamo l’intimo, viviamo l’intimità.
Essa quindi è qualcosa che non si può ragionare, accade. Non è pensata, sopraggiunge, ti raggiunge sulla pelle e permette a due corpi di leggersi tra le righe della propria pelle. E’ irragionevole.

L’intimità è fatta di dialogo, di fiducia, stima e comprensione dell’altro, di desiderio del bene dell’altro; di cura materiale, emotiva e affettiva per l’altro, di gioia da vivere con l’altro. Di verità.

Vivere pienamente l’intimità è un viaggio da percorrere, senza fretta, rispettando i propri tempi e sapendo che lungo il cammino incontreremo sia bellezza che paura.

Perché paura?  Perché spesso sopraggiunge la paura di darci, di aprire le porte del proprio cuore, di metterci a nudo rischiando il rifiuto o l’abbandono.

 

 INTIMITA’ E ATTACCAMENTO

Sono le esperienze precoci di attaccamento, quelle che sperimentiamo nell’infanzia con i genitori e le prime esperienze con un altro diverso da noi, a definire il modo che facciamo nostro di stare insieme agli altri e di condurre i rapporti.

E’ lì che impariamo se i nostri sentimenti incontrano l’altro e se vengono accettati, compresi, accolti e ricambiati.

E’ in questa dimensione che sperimentiamo la partecipazione, impariamo a sentire cosa prova l’altro, a sintonizzarci, a capire il ritmo delle relazioni, quella reciprocità emotiva alla base di ogni forma di amore.

E’ da lì che comincia la nostra prima “formazione” per stare nelle relazioni, è con questi primi rapporti che ci formiamo l’idea di cosa vuol dire stare accanto ad un altro.

In ognuno prende forma quindi un proprio modo di legarsi, di rispondere e di vivere il legame che si preserverà poi all’interno delle relazioni più adulte dove verrà agito quello stilo personale che abbiamo formato grazie alle esperienze emotive più significative.

Quando questo allenamento è mancante viene minata la possibilità di vivere pienamente l’intimità, quella particolare vicinanza emotiva con un’altra persona che ci pone in relazione in modo autentico e, all’interno della quale, circolano emozioni, pensieri e sentimenti più profondi.

E’ qui che possono essere esposte le nostre parti più intense e nascoste, fragili e vulnerabili.

 

COMUNICARE A LETTO

“Mi piace pensare all’amore come ad una danza

in cui il movimento dell’uno accompagna quello dell’altro;

una danza mossa dal ritmo delle emozioni,

in alcuni momenti più veloce,

in altri più lento,

un passo a due intervallato da momenti di assolo

in cui uno dei due si lascia andare a una danza solitaria,

consapevole che l’altra metà è in attesa di continuare

il loro passo a due.”

 

Luca Napoli

 

Mi piace pensare all’intimità come ad una danza in cui il ruolo di chi guida e chi si lascia guidare si alternano in un modo così spontaneo da non comprendere chi stia facendo cosa; mi piace pensare all’amore come qualcosa che, per non spegnersi, abbia bisogno dell’aiuto della leggerezza. L’amore non ha bisogno di un’ostinata serietà, ha bisogno invece degli odori, della gentilezza, del gioco, di una sessualità libera, non taciuta che apra alla possibilità e alla bellezza di dirsi le cose.

Tuttavia all’interno della coppia spesso è difficile parlare del sesso e comunicare all’altro i propri desideri soprattutto perché spesso la vergogna o la paura bloccano tale comunicazione.
Il sesso in una relazione è una componente fondamentale, ed è per questo motivo che va parlato. Abbiamo quotidianamente bisogno di narrare e immaginare la sessualità e sanare quella frattura che nel corso del tempo si è creata tra sesso ed affettività. Il sesso va parlato perché la “comunicazione” nella coppia ha bisogno di essere agita tramite l’ascolto attivo di sé e dell’altro, ascolto che ci permetta di darsi e mettersi nella condizione di ricevere.

Il sesso è una scoperta, un viaggio dove ognuno arriva con il proprio zaino carico di paure e difficoltà, desideri e bisogni, fantasia e giochi, da condividere con l’altro, un viaggio da esperire insieme, da costruire tappa per tappa, giorno dopo giorno. Tenere taciuto cosa porta con sé quel bagaglio significa silenziare il piacere personale e quello di coppia, significa tenersi strette alcune parti di sé che con il tempo diventano cancrena per gli amanti. Amanti non si nasce, lo si diventa; un po’ come imparare ad essere dei buoni viaggiatori. Suggerisco in tal senso una piacevole lettura dei colleghi Fabio Veglia e Rossella Pellegrini “C’era una volta la prima volta”.
Bisogna passare attraverso la responsabilità di scelta del piacere.

All’interno della coppia, senza paura e senza vergogna, dovremmo ricercare il piacere, accedervi e abbandonarsi, senza controllo, in una terra comune chiamata sesso dove cerchiamo noi stessi nell’altro.

L’esperienza del contatto dei corpi è per certi aspetti più importante e necessaria dell’esperienza del nutrirsi. Le sensazioni tattili, olfattive ed epidermiche, che il corpo della persona amata  riesce a trasmetterci, rappresentano delle modalità essenziali per conoscere e amare l’altro in modo profondo. Facendoci strada nella fisicità dell’amato, noi cerchiamo di capire il suo mistero, di svelare i suoi segreti, alzando tutti i veli, l’uno dopo l’altro. (Aldo Carotenuto)

La sessualità per essere un’esperienza di contatto deve essere accompagnata dalla comunicazione. La scarsa comunicazione in una coppia si riflette nella sessualità che agirà dal suo interno quelle paure, quei giudizi, quei sentimenti, quelle abitudini e quella rabbia viva nella relazione stessa. Di conseguenza la leggerezza, il gioco e la ricerca del piacere verranno meno.

La comunicazione è il cardine su cui fondare la ricerca dell’orgasmo. Scoprire le fantasie dell’altro, le perversioni, le paure, le fragilità e le passioni, sono le basi fondamentali per dare senso al contatto corporeo.

Ogni volta che facciamo l’amore con una persona è una volta nuova. È un ricominciare da capo, sfogliare le pagine di un nuovo libro, immergersi in un nuovo viaggio di scoperta di sé e dell’altro.

Come tutti dovrebbero sapere, a livello di sentimenti e di vissuto non esistono due rapporti sessuali identici. Nessun orgasmo è uguale ad un altro. Le cose e gli avvenimenti sono uguali solo quando l’affettività è assente. Là dove entrano in gioco i sentimenti ogni esperienza è unica. (Alexander Lowen)

 

 

BIBLIOGRAFIA

Carotenuto, A., (2002) Il gioco delle passioni. Bompiani;

Lowen, A., (2004) Bioenergetica, Feltrinelli Edizioni;

Veglia, F., Pellegrini, R., (2017) C’era una volta la prima volta. Come raccontare il sesso e l’amore a scuola, in famiglia, a letto insieme, Erickson;

Sugata Schneider, W., (2007) Tantra. Il gioco dell’amore. Oriente Universale Economia Feltrinelli

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