Amore e egoismo, due poli opposti di una stessa linea che influenzano chi siamo e con chi stiamo. Mai come in questo momento di emergenza abbiamo bisogno di investire le nostre energie in un progetto che ci veda come una comunità compatta e solida, in cui ognuno di noi si sforzi nel dare il proprio contributo, anche il più piccolo. Oggi più che mai abbiamo bisogno di restare uniti.
Pensiamo al concetto di “autorealizzazione”. Qualsiasi essere umano possiede la propensione a realizzare le proprie potenzialità rispetto al proprio mondo interiore e ai propri obiettivi, tuttavia nella vita di tutti i giorni questo principio rischia di scontrarsi con la frenesia, con il potere e soprattutto con l’egoismo umano, portandoci a essere incuranti di chi abbiamo intorno e rischiando di calpestare coloro che hanno più bisogno, pur di conseguire i nostri interessi. In questo tragico momento turbolento il rallentare del tempo ci sta forse offrendo la possibilità di “so-stare”, nel senso di ri-imparare a stare, con noi stessi e con gli altri, ridefinendo le nostre paure e le nostre priorità. Ecco che forse allora possiamo sfruttare questo periodo anche per riprendere in mano il vero concetto di autorealizzazione, che non esiste senza amore. Sfruttiamo le nostre relazioni per accrescere la nostra capacità di dare e ricevere amore, espandendo il nostro cuore e non solo la nostra mente. Lasciamo fluire l’amore, non l’egoismo.
Il suggerimento che vi proponiamo questa settimana quindi è: mantenete le vostre relazioni importanti! Non privatevi del sostegno e dell’amore che potete accogliere e donare agli altri e, se la distanza si pone come ostacolo, non lasciatevi intimidire, provate a sperimentare nuovi modi di comunicare per sentirvi più vicini: modulate la vostra voce in modo che possa esprimere calore, provate a dirvi quelle parole che non siete mai riusciti ad esprimere e lasciatevi riscaldare da un dolce ricordo. Ma come possiamo strutturare relazioni positive basate su un amore genuino? Noi crediamo che esistano due ingredienti fondamentali: potenziare l’autoaffermazione di ciascuno di noi e ristabilire sincronie nelle nostre relazioni, concedendoci la libertà di essere noi stessi e imparando a fidarci degli altri, per condividere emozioni e esperienze autentiche.
Qui di seguito vi descriveremo un esercizio, che ognuno di voi può tranquillamente eseguire a casa propria, in cui attraverso il vostro corpo potrete recuperare il ritmo del vostro respiro e esprimere voi stessi. Si tratta del “Grounding”, un esercizio base della bioenergetica finalizzato a consentire alla persona di “affondare” le proprie radici a terra, nel presente, nel qui e ora. La posizione prevede che la persona in piedi, divarichi le gambe allineandole all’ampiezza delle spalle e fletta leggermente le ginocchia come se stesse per sedersi su uno sgabello alto; i talloni sono leggermente rivolti all’esterno e gli alluci all’interno.
Tale posizione permette di sentirsi ben radicati a terra e fa in modo che l’energia dai piedi fluisca liberamente in tutto il corpo. Se mentre state eseguendo l’esercizio sentite una vibrazione che scorre attraverso le vostre gambe, non preoccupatevi, significa che l’esercizio sta funzionando! Vibrazione è energia e vitalità; se le vostre gambe tremano significa che state permettendo ai blocchi del vostro corpo di sciogliersi e in altre parole vi state auto-esprimendo.
Fondamentale in questo esercizio è la respirazione, profonda e calma, in cui l’inspirazione procede dalla zona pelvica in modo che la pancia si gonfi, fino a sgonfiarla completamente durante l’espirazione, favorendo la fuoriuscita dell’aria dalla bocca. Questo tipo di respirazione aiuta a rilassare sia la mente che il corpo, rigenerandolo.
Sempre in posizione di grounding cominciate a immaginare tutte quelle situazioni in cui avete dovuto assumere un comportamento al quale in realtà avreste voluto ribellarvi e concedetevi in quest’occasione di dire “NO!” a quel ruolo, a quel dovere o a quell’imposizione. Se invece in questo momento sentite più il bisogno di rinforzare voi stessi, di contattare le vostre risorse e di sentire che ci siete, cercate un forte “SI!” dentro di voi. Quando avete la sensazione di esservi presi la parola che più vi rappresenta in questo momento, lasciatevi udire! Sempre rimanendo con i piedi ben saldi per terra, pronunciate il vostro SI o il vostro NO; cercate di superare i limiti che ci poniamo nella vita di tutti i giorni, lasciate che la vostra voce sia libera di uscire, permettetevi di esprimervi spontaneamente con quello che c’è adesso, nel qui ed ora, e accogliete tutte le sensazioni che arrivano dal vostro corpo.
Facendo tesoro delle nostre cadute, cerchiamo di farci sentire e percepiamo l’opportunità di rialzarci. Abbiamo bisogno di sentire il diritto di esprimere ciò che sentiamo e utilizzare la nostra voce come colonna sonora della nostra vita.
Imparando ad amare voi stessi, riuscirete a dare un contributo importante alle vostre relazioni, senza soffocarvi né prevaricando gli altri. Ciò si lega al coraggio di essere ciò che siamo, attribuendo valore a noi e ai nostri bisogni e costruendo rapporti basati sulla reciprocità e autenticità e non sulla passività o aggressività. Permettiamoci di essere totalmente noi stessi, solo così potremo donare amore vero e accogliere ciò che l’altro ci regala.
Studio Napoli
Dott.ssa Clarissa Tommasi
Dott.ssa Giulia Pieraccini
Dott.ssa Samanta Simonini
Dott.ssa Lisa Rogai
Riferimenti
Napoli, L. (2016). Traditi dal cuore: quando l’amore diventa dipendenza affettiva. Roma: Alpes Italia.
Napoli, L., & Gori, B. (2012). Dare corpo all’anima. Roma: Alpes Italia.