“Ciò che non è assolutamente possibile è non scegliere” J.P. Sartre
La nostra vita è inevitabilmente l’insieme delle scelte che facciamo. È una strada piena di incroci in cui noi orientiamo la direzione in base alle nostre caratteristiche emotive e personali e in funzione delle esperienze di vita. Ma in questo periodo di pandemia è davvero possibile condurre le nostre scelte senza abbandonare la nostra autenticità? In Occidente dove la libertà individuale è al centro del pensiero contemporaneo, in cui non ci sono imposizioni dittatoriali che si impongono sul nostro stile di vita ci fa pensare di essere liberi di scegliere. Rinunciare alle nostre abitudini a causa della pandemia ha messo a dura prova la nostra resilienza, ma ha anche fornito la possibilità di riscoprire alcuni aspetti di noi che a causa della frenetica routine di tutti i giorni rischiavamo di mettere da parte. Ad esempio oltre che ad un profondo senso civico nel rispettare le norme imposte dal governo, molte persone, sperimentando la noia, la nostalgia dei propri affetti o costrette dalla necessità di avere un sostentamento economico hanno fatto appello alle loro capacità creative e comunicative. Questo in molti casi si è rivelato molto più spontaneo di quanto si potesse pensare, infatti queste caratteristiche erano già presenti nelle persone, hanno solo avuto modo di poterle esprimere. Una considerazione del genere ci riporta alla scelta, ovvero quella di dare la possibilità di esprimerci. Questo vale sia in una situazione complessa come quella della pandemia che tutti stiamo vivendo che nella vita quotidiana.
Scegliere: un atto di coraggio
Quando ci troviamo di fronte a delle scelte dobbiamo cercare di valutare sia dal punto di vista razionale in termini di pro e contro e di organizzazione pratica: cosa, come e perché, che dal punto di vista emotivo: quanto questa alternativa si trova in linea con le mie emozioni e con le mie aspirazioni? La maggior parte delle volte è necessario trovare un compromesso tra questi aspetti così diversi. Pensiamo ad esempio alle scelte negli ambiti più importanti della nostra vita: lavoro, famiglia e relazioni e a quanto spesso siano difficili da prendere in modo rapido e con estrema sicurezza. Trovare un equilibrio comporta un buon livello di connessione con le emozioni dell’altro, ma principalmente con le nostre. In questo processo, dispendioso sia sul piano cognitivo che emotivo, se non prendiamo delle decisioni in linea con il nostro sentire è possibile che si accrescano delle tensioni e si verifichi un aumento del carico allostatico, ovvero stress. Il risultato è che la persona può decidere di evitare questa pesantezza tornando indietro rispetto alle proprie scelte oppure rinunci a prendere decisioni che creano o che potrebbero creare questo tipo di sensazioni in futuro.
Queste rinunce ad esprimersi, che inizialmente sembrano dare sollievo e leggerezza, comportano degli effetti negativi a lungo termine. Attraverso l’instaurarsi di un meccanismo automatico, un vero e proprio apprendimento che si basa su un pensiero ancestrale, comune a tutti gli esseri umani: evitare le sensazioni spiacevoli. Dato che prendere alcune decisioni crea disagio, la cosa migliore è evitare di fare scelte che influenzano il mio equilibrio e quello delle relazioni che vivo. Quindi meglio farmi guidare dall’altro così da mantenere tutto come è. In questo modo la persona rimane bloccata in questo pensiero acquisito e rinuncia alla sua autenticità finendo per compromettere i rapporti, in quanto la trasparenza e la spontaneità sono alla base delle relazioni umane sane.
In questo modo le relazioni assumono aspetti di ambivalenza e mancanza di autenticità che possono portare a contrasti, cambiamenti nella profondità del rapporto o, nel peggiore dei casi, alla conclusione. Non sorprende quindi che persona risulti contratta nei rapporti, una contrazione che si ritrova nel corpo e nel respiro proprio perché vive con il timore di rompere qualcosa.
La bioenergetica può venirci in aiuto attraverso alcuni esercizi semplici ma di grande utilità che consentono di ricentrarsi e mettere la persona in contatto con le proprie emozioni, favorendo la possibilità di esprimersi. Tra questi esercizi possiamo annoverare il grounding ideato da A. Lowen e altri esercizi ispirati dal lavoro clinico di terapeuti bioenergetici (per un approfondimento, clicca qui).
Incontrare la nostra capacità di scegliere
Entrare in contato con la nostra capacità di scegliere è un passo fondamentale per aprirci la strada alla nostra autenticità. L’espressione di sé non è un processo tout court ma un lavoro personale basato sull’ascolto e sulla sensazione di essere in armonia con il proprio sé, con il flusso emotivo che caratterizza i nostri rapporti i nostri ambiti più importanti e le nostre scelte. Abbiamo già citato l’importanza della connessione intima con noi stessi e con quello che desideriamo, questo processo non può prescindere dal lavoro personale.
In questa direzione si colloca l’approccio umanistico e bioenergetico. Utilizzare il lavoro con il corpo attraverso tecniche che non vengono a costituirsi come una nuova modalità da apprendere, un nuovo apprendimento “forzato” da applicare rigidamente ma uno strumento che la persona può utilizzare per farsi strada tra le sue difese e le limitazioni alla sua libera espressione. Liberare e accogliere per facilitare l’espressione dalla nostra individualità, questo è quello che si propone di fornire ai suoi clienti un terapeuta di questo approccio. Alla base di questo processo abbiamo l’umanità e l’empatia che consente la costruzione della relazione e consentire alla persona in terapia di sentirsi libera di esprimere la propria autenticità e scegliere di essere se stessa all’interno del setting terapeutico e, con l’aiuto del terapeuta, portare questa nuova modalità nella sua vita.
Cinque consigli pratici per diventare protagonisti delle proprie decisioni
- Inizia ascoltandoti. Dedica del tempo per scrivere quello che ti fa sentire a disagio nel dover prendere scelte e cerca di prendere contatto proprio con quelle scelte che hai sempre messo da parte e senti quello che vorresti davvero fare ed essere, matura la consapevolezza di quello che hai bisogno per il tuo benessere;
- A prescindere dalla tipologia, ogni scelta è una possibilità di esprimerci: fai in modo che descriva come ci sentiamo realmente. C’è sempre la possibilità di creare nuovi schemi se quelli che abbiamo utilizzato fino a ieri non sono più rispettosi e adatti a chi siamo oggi, ma non per questo significa che dobbiamo perdere o cambiare l’intimità delle nostre relazioni;
- Impara a fidarti di te, delle tue sensazioni. Quando prendi decisioni e compi scelte e metti da parte l’insicurezza e l’ansia ma accogli quello che senti, raccogli il coraggio di fare anche le scelte più difficili, quelle che hai sempre evitato e delegato agli altri;
- Il lavoro personale aiuta a capire cosa vogliamo e quale può essere la modalità migliore per noi di raggiungere i nostri obiettivi. Inoltre ci insegna a padroneggiare una componente fondamentale per la nostra autoespressione ed assertività: molte decisioni non sono definitive;
- Chiediti cosa è giusto per te. La strada da percorrere è davanti a noi e possiamo intraprenderla rispettando i nostri bisogni, le nostre emozioni, i nostri sogni e la nostra storia. Quindi cosa aspetti inizia dalle piccole cose e prenditi il piacere di giocare la tua autenticità invece che le tue maschere!
Modificare il futuro è possibile solo per coloro che si concedono di sperimentare per decidere il proprio qui ed ora. La cosa importante è rispettare i propri tempi ed iniziare gradualmente a mettersi alla prova per scoprire un modo per andare oltre le nostre difficoltà e i nostri limiti. Scegliere è un’arte che miglioriamo con il tempo e con la consapevolezza di sapere chi siamo e cosa vogliamo. Essere se stessi comporta la volontà di intraprendere un viaggio ricco di insidie, fatto di cambiamenti e anche di errori, ma che può portare ad un grande arricchimento personale.
STUDIO NAPOLI
Dott.ssa Pieraccini Giulia
Dott. Pucci Damiano
Dott.ssa Rogai Lisa
Dott.ssa Simonini Samanta
Dott.ssa Tommasi Clarissa
Bibliografia
Strobel, M., Tumasjan, A., & Spörrle, M. (2011). Be yourself, believe in yourself, and be happy: Self-efficacy as a mediator between personality factors and subjective well-being. Scandinavian Journal of Psychology, 52.
Morelli, R. (2016). Lezioni di autostima. Come imparare a stare bene con se stessi e con gli altri. Mondadori: Milano (IT).