Acchiappa quel topo!!

Sogno di Maria

 

Ho sognato di essere in una casa con il mio fidanzato. Non era la casa in cui viviamo ora, ma era casa nostra.
C’era in cucina una scatola con coperchio, aprendola c’era dentro un topo bianco. Volevamo portarlo fuori, ma mettendolo in una scatola più piccola. In un tentativo di spostarlo è scappato. Ha iniziato a correre veloce sui pensili della cucina e noi cercavamo di sbarrargli la strada con una scatola.
Non riuscendoci l’ho preso con una mano per la testa e lui ha morso infettando la ferita che però è sparita poco dopo. È scappato di nuovo e l’ho ripreso, al che era docile e si faceva accarezzare, gli era anche cresciuta tipo una criniera bianca.
Successivamente è scappato di nuovo, ma alla fine siamo riusciti a prenderlo e io con la punta di un arnese gli ho tagliato la gola e l’ho ucciso per non farlo più scappare.
Non è morto all’istante, così lo abbiamo messo in una scatola chiusa e portato nel cortile del condominio liberandolo in un lampione, proprio dove c’è la lampadina del lampione, quelli tipo natalizi. Poi siamo tornati verso la porta di entrata.
Il topo ha attaccato solo me perché lo volevo catturare, al mio compagno nulla. E nonostante corresse all’impazzata non ha rotto né rovesciato nulla in casa.

Il sogno inizia con la presenza della sognatrice in una casa con il proprio fidanzato. La casa è il luogo in cui i bisogni primari dell’essere umano (protezione, calore e nutrimento) possono essere soddisfatti o meno. A seconda di come ci troviamo all’interno di essa si può evincere in quale stato d’animo ci troviamo e in quale relazione siamo con l’ambiente che ci circonda. L’immagine del fidanzato potrebbe invece mettere in contatto con le emozioni, l’attrazione e i sentimenti che proviamo o abbiamo provato per lui. La scena si sposta nella cucina, il luogo per eccellenza della creatività e della trasformazione, oltre a essere in genere il centro di calore e piacevole rilassatezza. In essa si trova una scatola, la quale, in quanto contenitore, sembra alludere al principio di contenimento femminile, ma può anche riferirsi al mondo materiale e a una certa rigidità di pensiero. Essa è munita di un coperchio, simbolo che riconduce alla divisione tra due mondi e la sua apertura sembra indica che forse abbiamo bisogno di liberare le emozioni. Nella scatola si trova un topo bianco. Il topo ha come caratteristica predominante la timidezza, ma potrebbe rappresentare anche qualcosa di non piacevole o necessario. È bianco, colore che esprime innocenza, purezza spirituale e saggezza. Il topo fugge al tentativo di essere inserito in una scatola più piccola e corre veloce sui pensili della cucina. La corsa rimanda spesso alla velocità e in questo contesto potrebbe ricondurre alla paura, all’ansia, anche perché incontra sbarramenti lungo la strada. Quest’ultima è un’immagine riferibile al cammino personale.

Nella scena successiva il topo viene preso per la testa con una mano. La testa è considerata la parte principale del corpo; poiché è sede della forza vitale, denota potere e saggezza. Sognarla, potrebbe alludere al fatto che dovremmo prestare molta attenzione al modo in cui utilizziamo l’intelletto. La mano, invece, simboleggia il potere e la creatività. Il topo morde la sognatrice e la infetta, anche se la ferita sparisce dopo poco. Il morso riconduce agli impulsi più bassi di rabbia e aggressione, che spesso celano il bisogno di proteggere noi stessi e il nostro spazio vitale. La ferita rappresenterebbe un’esperienza, anche spiacevole, da registrare e dalla quale imparare. Il topo nonostante riesca a fuggire viene nuovamente ripreso, ma appare più docile, si fa accarezzare e gli cresce una criniera bianca. Essa è una parte del corpo che tipicamente appartiene al cavallo, animale che simboleggia l’energia di cui disponiamo ed è nuovamente di colore bianco che allude all’innocenza, alla purezza spirituale. In questa prima parte del sogno sembra emergere la difficoltà della sognatrice a gestire i propri pensieri che vorrebbe inscatolare, ma che tendono a scappare, apparendo talvolta più aggressivi, soprattutto quando sono bloccati, “chiusi” e talvolta più docili e contenibili, quando sono “accarezzati” e accettati. Nella parte conclusiva del sogno il topo è nuovamente preso e ucciso con un taglio alla gola tramite la punta di un arnese. Uccidere inevitabilmente rappresenta una fine violenta; è un atto irreversibile, in questo caso può essere rivolto contro una parte della nostra personalità. L’arnese è un attrezzo, ovvero uno strumento non ben definito, di cui però ci si serve per raggiungere un obiettivo. La gola spesso allude alla consapevolezza della nostra vulnerabilità e al bisogno di esprimere noi stessi. L’animale, in realtà non muore, ma è nuovamente rinchiuso in una scatola e portato nel cortile, quest’ultimo è la parte esterna della casa, è il territorio che le è più vicino, equivale alle relazioni più prossime, ma anche agli interessi che forse non sono stati espressi. Lì il topo viene liberato dove c’è un lampione con una lampadina, immagini che richiamano l’idea di “luce nell’oscurità” che guida, possono indicare saggezza. La sognatrice torna verso la porta di entrata. La porta nell’attività onirica indica il passaggio da una fase a un’altra, da uno stato d’animo a un altro. Nell’ultima parte del sogno il topo ricompare molto attivo, attacca solo la sognatrice perché lo vuole catturare e, nonostante corra all’impazzata, non rompe né rovescia nulla in casa.

In conclusione questo sogno sembra suggerire alla sognatrice la necessità di far luce su alcuni aspetti della propria personalità, su possibili vissuti ansiosi, su pensieri che vengono bloccati, chiusi, ma poi riemergono, non sono dannosi, hanno solo bisogno di essere accolti e compresi.

Il Mangiatore di Sogni

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