Sogni di Vanessa
Salve stanotte ho fatto molti sogni ma in particolare me ne ricordo uno dove c’erano due signore che venivano ad imbiancare il salone di casa mia lasciando poi nascosto un oggettino (tipo orsacchiotto della thun) rotto con all’interno una specie di bambolotto anch’esso senza un braccio ed il bambolotto era piccolino come quelli di plastica che si vendevano in edicola ed era di colore. Io e mia madre pensiamo sia una maledizione e facciamo di tutto per incontrare queste sue signore dal nome Simona e Mariangela e riusciamo a vederle in un’abitazione sperduta in campagna in una specie di capannone tutto in legno però ben messo. Erano presenti altre persone con le quali contestiamo che non era pittura ma zucchero sciolto e all’interno del barattolo della “pittura” c’erano anche dei tarallini. La ditta per imbianchire il salone ci era stata consigliata da mio zio (fratello di mia madre) che però in quel momento non ricordo ci fosse o meno e mia madre esclama “ste cose non succedono perché asco lutiamo lui?!”. Subito dopo vi sediamo tutti ad un lungo tavolo con sopra vari bicchieri acqua e altre cose (il tavolo era lungo) tranne mia madre che per paura si nasconde dietro una sedia e io mi faccio aventi nel parlare con le due signore in presenza di mia zia (sorella di mio padre defunto), iniziamo col chiedere spiegazioni di questa pittura e questa signora Simona che dice alla sorella Mariangela “Maria ma se vedi come è venuto bene il salone della signora! Poi con quei due grandi buchi (riferendosi alle due grandi finestre presenti nel nostro salone) che illuminano tutto! Bellissimo!” E io dico, prendendo le difese di mia madre che aveva paura e si rannicchiava sempre di più “lasciando stare tutti che veramente è venuti molto bene complimenti, ma questi due oggettini cosa sono?” Esclamo arrabbiandomi e le due signore si mettono e ridere e io le provi o dicendo “ridete voi che ridiamo tutti “e mi giro verso mia madre che aveva due giocattoli in mano molto colorati , poi mi rigiro verso le signore che si alzano e se ne vanno. Poi non mi ricordo il collegamento con un altro sogno ma ricordo che una ex collaboratrice di mio padre esclamava verso la figlia della mia stessa età (14/15 anni) ed una sua amica penso “io a Mariangela l’ho sempre aiutata nelle verifiche!” E continuava ad esclamare frasi con di mezzo il nome Mariangela. Per poi concludere di andare in un supermercato e rubare delle piadine che poi però mio padre (defunto) torna nel supermercato per comprare una vaschetta di petto di pollo e un sottovuoto di una specie di prosciutto a fettine e io dicevo “visto che vai a comprare queste cose pagagliele le piadine” arrivato alla cassa sta per pagare il sottovuoto però poi si accorge che esso puzza e la cassiera gli dice pagamelo già e vai da Gaetano (il salumiere) e fattelo cambiare. Avviene tutto ciò e torna in macchina, ci ritiriamo e scendo dalla macchina mette lui la mette nel garage giù casa nostra.
Il primo sogno potrebbe essere suddiviso nelle seguenti scene o frame:
- c’erano due signore che venivano ad imbiancare il salone di casa mia lasciando poi nascosto un orsacchiotto rotto con all’interno una specie di bambolotto anch’esso senza un braccio ed il bambolotto era piccolino.
- Io e mia madre pensiamo sia una maledizione e facciamo di tutto per incontrare queste sue signore e riusciamo a vederle in un’abitazione sperduta in campagna in una specie di capannone tutto in legno però ben messo. Erano presenti altre persone con le quali contestiamo che non era pittura ma zucchero sciolto e all’interno del barattolo della “pittura” c’erano anche dei tarallini. La ditta per imbianchire il salone ci era stata consigliata da mio zio e mia madre esclama “ste cose non succedono perché ascoltiamo lui?!”.
- Subito dopo ci sediamo tutti ad un lungo tavolo con sopra vari bicchieri d’acqua tranne mia madre che per paura si nasconde dietro una sedia e io mi faccio avanti nel parlare con le due signore in presenza di mia zia, iniziamo col chiedere spiegazioni di questa pittura e questa signora che dice alla sorella “Maria ma se vedi come è venuto bene il salone della signora! Poi con quei due grandi buchi che illuminano tutto! Bellissimo!” E io dico, prendendo le difese di mia madre che aveva paura e si rannicchiava sempre di più “lasciando stare tutti che veramente è venuti molto bene complimenti , ma questi due oggettini cosa sono?” Esclamo arrabbiandomi e le due signore si mettono e ridere e io le provoco dicendo “ridete voi che ridiamo tutti “ e mi giro verso mia madre che aveva due giocattoli in mano molto colorati, poi mi rigiro verso le signore che si alzano e se ne vanno.
I simboli o topoi sono: signore (signore sconosciute), nascondere, orsacchiotto/giocattolo, braccio rotto, madre, maledizione, abitazione, campagna, legno, zucchero/dolci, tarallini/pane, consiglio, zio, tavolo, bicchiere, acqua, sedia, difesa, rabbia, ridere.
Il sogno si apre con due signore che vanno ad imbiancare il salone della casa della sognatrice: sognare personaggi femminili, e in particolare sconosciute (archetipo dell’Ombra), rappresenterebbe quella parte di noi che ancora non conosciamo e la possibilità di dover affrontare paure e contrasti prima di poter andare avanti. In altre parole, potrebbe simboleggiare il nostro potenziale, una parte che non abbiamo mai coltivato, che abbiamo trascurato: sono quegli aspetti del nostro carattere che abbiamo combattuto ed osteggiato. L’Ombra, quindi, spesso appare nei sogni come qualcuno che disprezziamo o da cui siamo spaventati, ma simboleggerebbe appunto una parte della nostra personalità che anziché nascondere sarebbe saggio affrontare. Le signore prima di lasciare la casa nascondono un orsacchiotto: nascondere potrebbe simboleggiare il voler celare qualcosa, in particolare se, in sogno, facciamo uno sforzo notevole per svelare qualcosa, forse abbiamo bisogno di capire perché lo facciamo. Quando un oggetto viene nascosto, potrebbe indicare che forse dobbiamo dare a noi stessi il permesso di rivelare qualsiasi cosa esso rappresenti. Nello specifico, viene nascosto un orsacchiotto, o giocattolo, simbolo della nostra creatività e della parte più giocosa ed innocente che è presente in tutti noi. Questo orsacchiotto è rotto: questo indicherebbe perdita o danneggiamento, nello specifico ci permetterebbe di porre attenzione rispetto alla necessità di introdurre cambiamenti nella nostra vita e di rompere con il passato. Il giocattolo all’interno dell’orsacchiotto ha un braccio rotto, questo potrebbe indicare che c’è qualcosa nella nostra vita quotidiana che ci impedisce di progredire o portare avanti una determinata azione. Le sognatrice e la madre credono che questo gesto sia una maledizione: la madre, simboleggerebbe gli aspetti del femmineo, rimandando all’interezza di una donna e alla sua capacità di vivere ogni aspetto della sua personalità quali sensibilità, emotività, sentimento ed intuitività. La maledizione, invece, e soprattutto esserne vittime, potrebbe indicare che nella vita reale ci stanno costringendo a fare qualcosa che va contro il nostro personale codice di condotta. Il sogno continua nella ricerca della sognatrice e della madre di queste signore, che sembrerebbero vivere in una sperduta abitazione, simbolo generalmente, della vita che stiamo vivendo, delle protezioni che creiamo e della “struttura” che presentiamo ad altre persone, che si trova in campagna: questa simboleggerebbe sentimenti di libertà e apertura verso il mondo; in particolare, indicherebbe la necessità di chiarire il nostro stato d’animo in relazione allo stile di vita che abbiamo scelto, ma anche che stiamo entrando in contatto con i nostri sentimenti più spontanei e naturali. Nella descrizione del capanno, il materiale di cui è composto è il legno, che rappresenterebbe la necessità di porre attenzione e considerare in modo più profondo i nostri sentimenti. La conversazione tra i vari personaggi si incentra sul fatto che la pittura non era pittura vera e propria ma bensì zucchero: i dolci nei sogni rappresenterebbero il piacere sensuale, le coccole e la dolcezza della vita, mentre i taralli che vengono trovati nel contenitore, ci permetterebbe di osservare cosa per noi è davvero utile nella vita, indicando il bisogno di entrare in contatto con i primordiali desideri emotivi, fisici o materiali. La ditta era stata consigliata dallo zio, che potrebbe indicare una parte di noi stessi e quindi aspetti identificabili della nostra personalità o il rapporto che abbiamo con quel determinato familiare. Il consiglio, invece, starebbe a simboleggiare la necessità di un cambiamento: forse in riferimento a qualcosa che non abbiamo necessariamente voglia di fare; potrebbe altresì simboleggiare un suggerimento che arriva dall’interno, probabilmente da una parte di noi che non è ancora stata riconosciuta. Con la terza scena del sogno, i personaggi si siedono tutti ad un tavolo, simbolo di ordine e gerarchia, su cui si trovano bicchieri di acqua che rappresenterebbero le nostre emozioni in ogni tipo di circostanza. Solo la madre sembrerebbe nascondersi dietro una sedia, simbolo di necessità di un periodo di riposo e di recupero delle energie: forse la sognatrice dovrebbe prendersi una pausa per accogliere nuove opportunità e prospettive. La sognatrice a questo punto si fa avanti a parlare e prendere le difese di sua madre: difendere qualcosa significherebbe che vogliamo costruire una protezione circa le nostre posizioni, difendere un conflitto interiore che potrebbe agitare la nostra vita emotiva: forse un conflitto di idee o di principi morali. Questa scena, inoltre, è dipinta da rabbia e risa: la rabbia in sogno indicherebbe la necessità che dentro di noi abbiamo di esprimere un nostro stato emotivo, di lottare in difesa del nostro diritto di esprimere ciò che ci sta disturbando. Essere derisi (ridere), invece, potrebbe indicare la nostra paura del ridicolo o timore che abbiamo fatto qualcosa di inappropriato. In conclusione il sogno sembrerebbe dipingere un momento della vita della sognatrice in cui sembrerebbe essere necessario che osservi, riconosca e gestisca alcune parti importanti della sua personalità: nel riconciliarsi con la sua interezza, riacquisire creatività, ingenuità (la parte giocosa di noi), quindi leggerezza e libertà: una parte di sé che potrebbe essere ancora nascosta e osteggiata. Probabilmente la sognatrice dovrebbe porre maggiore attenzione a quelli che sono i suoi stati emotivi e desideri più profondi senza avere timore di esprimersi liberamente, difendendo le sue credenza e valori e forse, staccare un po’ dalla rigidità che a volte la vita quotidiana porta con sé.
Il secondo sogno potrebbe essere suddiviso nelle seguenti scene o frame:
- una ex collaboratrice di mio padre esclamava verso la figlia ed una sua amica “io a Mariangela l’ho sempre aiutata nelle verifiche!” Per poi concludere di andare in un supermercato e rubare delle piadine
- mio padre torna nel supermercato per comprare una vaschetta di petto di pollo e un sottovuoto di prosciutto e io dicevo “visto che vai a comprare queste cose pagagliele le piadine” arrivato alla cassa sta per pagare il sottovuoto
- poi si accorge che esso puzza e la cassiera gli dice pagamelo già e vai da Gaetano (il salumiere) e fattelo cambiare
- torna in macchina, ci ritiriamo e scendo dalla macchina mette lui la mette nel garage giù casa nostra.
I simboli o topoi sono: figlia, amica, verifica/esame, rubare, padre, pagamento, pollo/carne, prosciutto, macchina, garage.
Il sogno si apre con alcune figure tra cui la figlia della collaboratrice del padre e l’amica: il figlio/a, generalmente rappresenta il bisogno di esprimere se stessi e di essere estroversi, allo stesso tempo potrebbe alludere alla responsabilità genitoriale; l’amico o amica, invece, simboleggerebbe una parte della nostra personalità che dobbiamo prendere in considerazione, capire o accettare, in particolare, l’amicizia in sogno rappresenterebbe il modo in cui ci relazioniamo con il mondo esterno. L’esclamazione coinvolge anche il simbolo della verifica o esame: questo sarebbe indice del fatto che siamo abituati ad analizzarci o a preoccuparci dei traguardi raggiunti, altresì potrebbe ricollegarsi all’autocritica e alla necessità di raggiungere risultati di un certo livello oppure che stiamo permettendo agli altri di creare standard di moralità e di successo per noi. Il sogno prosegue con la donna che decide di andare a rubare delle piadine: rubare, a livello spirituale, equivale ad usare l’energia in modo inappropriato; in particolare se nel sogno è qualcuno che non conosciamo, il sogno potrebbe indicarci che non ci fidiamo di una parte di noi stessi. Un secondo personaggio che appare è il padre della sognatrice: il padre in sogno rappresenterebbe l’autorevolezza e forme convenzionali di legge e ordine. Il tema in questa scena del sogno si aggira intorno al pagamento della carne e del prosciutto e di pagare le piadine rubate: l’atto di pagare, simboleggerebbe l’assumersi le proprie responsabilità, mentre la carne rappresenterebbe la soddisfazione o un’esigenza di tipo fisico, materiale, indicherebbe, cioè, la necessità di essere adeguatamente preparati alle numerose attività che incombono; il prosciutto, invece, indicherebbe il bisogno di conservare uno status quo. Il sogno si conclude con la sognatrice e suo padre che salgono in macchina per tornare verso casa e parcheggiare l’auto in garage; la macchina generalmente rappresenta il nostro spazio personale, un’estensione del nostro essere ed in particolare, essendo il padre a guidare e non la sognatrice stessa, potrebbe indicare che abbiamo trasferito la responsabilità delle nostre vite a qualcun altro. Il garage, infine, sarebbe simbolo che ci suggerisce di attribuire più valore alle nostre riserve di stimoli, motivazioni e abilità. Per concludere, questo sogno sembrerebbe riportare in modo chiaro l’atteggiamento della sognatrice circa il tema della responsabilità; sembrerebbe, infatti, che se avesse la sensazione di aver lasciato nelle mani di altri la responsabilità (in senso lato), sarebbe necessario che attraverso il suo lato più autorevole e disciplinato, riacquisisca e riassuma il suo personale potere e status quo, senza farsi condizionare da standard morali o di successo di altri.
Il Mangiatore di Sogni