Sogno di Sonia
Ero a lavoro di mio padre, dovevo salire le scale ed entrare, inizialmente volevo entrare, poi ho visto che hanno aperto la porta e mi sono nascosta per vedere, c’erano delle donne colleghe e mio padre, erano molto calorosi tra loro. Rinuncio ad entrare subito e me ne vado al piano di sotto, entro in una stanza dove c’erano libri e giocattoli, mi siedo ad una scrivania bassa, arriva un bambino nella stanza, (poteva avere intorno ai 4/5 anni), la mamma lo chiama dalle scale del palazzo ma lui rimane nella stanza a guardarsi intorno, perlustra gli oggetti e poi viene verso di me, io seduta, lui mi guarda e fa “io odio le donne incinte”, io provo varie emozioni in risposta, tra cui eccitazione e curiosità. Per un momento penso di prendergli la mano e mettermela tra le gambe ma rinuncio subito all’idea, così mi mantengo sul soddisfare la mia curiosità, gli chiedo “perché?”, e lui non mi dà una risposta precisa, sembra semplicemente un po’ infastidito dal fatto in generale, quasi a voler scacciare donna incinta dalla testa. Sentivo che il suo intelletto non era quello di un bambino di 4 anni, e la sua mente mi attraeva in un certo senso, aveva un ché di misterioso. Poi se ne va via perché la mamma lo chiama di nuovo.
Il sogno può essere diviso nelle seguenti scene (o frame):
- Ero a lavoro di mio padre, dovevo salire le scale ed entrare
- poi ho visto che hanno aperto la porta e mi sono nascosta per vedere, c’erano delle donne colleghe e mio padre, erano molto calorosi tra loro.
- Rinuncio ad entrare subito e me ne vado al piano di sotto
- entro in una stanza dove c’erano libri e giocattoli, mi siedo ad una scrivania bassa.
- Arriva un bambino nella stanza, la mamma lo chiama dalle scale del palazzo ma lui rimane nella stanza a guardarsi intorno, perlustra gli oggetti
- viene verso di me, io seduta, lui mi guarda e fa “io odio le donne incinte”, io provo varie emozioni in risposta, tra cui eccitazione e curiosità. Per un momento penso di prendergli la mano e mettermela tra le gambe ma rinuncio subito all’idea, così mi mantengo sul soddisfare la mia curiosità, gli chiedo “perché?”, e lui non mi dà una risposta precisa, sembra semplicemente un po’ infastidito del fatto in generale, quasi a voler scacciare donna incinta dalla testa.
- Poi se ne va via perché la mamma lo chiama.
I simboli o topoi sono: padre, scale, porta, donne, stanza, libri, giocattoli, scrivania, bambino, mamma, gravidanza (donne incinte), mano, gambe.
Il sogno si apre con la protagonista che si trova a salire delle scale per entrare nel luogo in cui lavora il padre. Nel momento in cui qualcuno apre la porta per farla entrare, la donna si nasconde per vedere meglio, poiché scorge la presenza di figure femminili in atteggiamento molto affettuoso con il padre. Il riferimento alla figura paterna potrebbe richiamare il tema dell’autorevolezza, ma anche quello più legato all’ordine. Soprattutto nella vita di una donna, la figura del padre può rappresentare il modello, l’impronta alla base dei rapporti con gli uomini. L’immagine della protagonista che sta salendo le scale proprio per raggiungere il padre, potrebbe significare un cambiamento di consapevolezza, più elevata e spirituale, un avanzamento spinto forse da un bisogno di maggior equilibrio e serenità. Nella scena successiva abbiamo il simbolo della porta che potrebbe rappresentare la protezione, ma anche un’evoluzione nel cammino personale che, in questo caso, sembrerebbe essere accompagnata da una forte ambivalenza che spinge la donna a nascondersi. Lei non vuole essere vista, ma osserva cosa accade tra il padre ed alcune colleghe. Le figure femminili potrebbero richiamare alcune zone d’ombra della personalità della sognatrice che devono essere comprese per poter sostituire lo stato di caos con più ordine ed equilibrio. Il sogno prosegue con un cambio di scena in cui la donna scende delle scale, come se il timore di raggiungere maggior consapevolezza su qualcosa fosse stato così forte da determinare una regressione. In questo nuovo scenario la donna raggiunge una stanza, un richiamo ad una specifica parte della personalità o ad un preciso stato di conoscenza. Sembra quasi che la donna voglia lasciarsi alle spalle quello che ha visto (e sentito) al piano superiore, forse perché troppo faticoso da gestire ed affrontare. Nella stanza sono presenti libri e giocattoli: il libro può rappresentare il bisogno di ricevere una rassicurante conferma relativa ad una decisione da prendere, ma anche il quello di maggiore conoscenza; i giocattoli potrebbero simboleggiare quella che è la parte infantile presente in ogni essere umano che, attraverso i giochi, riesce a costruire il suo mondo perfetto. I giocattoli potrebbero simboleggiare anche una certa difficoltà relativa alla capacità di costruirsi una vita, ma possono richiamare anche la parte più giocosa e creativa della persona: quindi da un lato potrebbero essere un monito ad abbracciare prospettive diverse e stabilire nuove relazioni, ma anche un invito a prendere la vita in modo più divertente e giocoso. La donna si siede di fronte ad una “scrivania bassa”: ritorna di nuovo il bisogno di eliminare il caos e riportare l’ordine attraverso la presa cosciente di importanti decisioni. Entra in scena la figura di un bambino, che sembrerebbe essere un chiaro riferimento alla parte infantile. Nonostante i vari richiami della madre, che sembrano giungere dalle scale del palazzo, il bambino è totalmente distratto e incuriosito dagli oggetti presenti nella stanza. La voce della madre, figura che simboleggia il primo legame che soddisfa, nutre e protegge durante la crescita, sembra non essere sentito o ascoltato. Prevale la curiosità verso le cose più sconosciute e nuove piuttosto che il bisogno di essere rassicurati e protetti. Anzi, il bambino ponendosi di fronte alla donna esprime verbalmente il suo odio verso le donne incinte: la gravidanza potrebbe simboleggiare il periodo di tempo necessario a “partorire” qualcosa di nuovo, una nuova consapevolezza che si sta facendo strada o il compimento di qualcosa di più pratico. In relazione all’affermazione del bambino, la donna è pervasa da varie emozioni che trovano sfogo in atteggiamenti disinibiti: in realtà il gesto di prendere le mani del bambino e avvicinarle alle sue gambe potrebbe richiamare la necessità di andare avanti in modo creativo e forte, deciso. Nel sogno la donna sembra rendersi conto della gravità del gesto che sta per compiere e si sofferma a chiedere al bambino il perché del suo sentimento ostile verso le donne gravide. Il bambino sembra dare una risposta distratta per chiudere velocemente quell’argomento…e la donna resta affascinata dal suo mistero, ma anche dalla sua grande intelligenza: sembra quasi che la protagonista cerchi di riscoprire alcune parti del suo micromondo e, nonostante la difficoltà che sperimenta, resta affascinata dalla grande intelligenza. C’è un altro richiamo della mamma e, questa volta, il bambino lo ascolta e lo segue: quasi una tenera corsa verso qualcosa di rassicurante dopo aver cercato di far chiarezza su molte parti oscure e sconosciute. Il sogno potrebbe quindi riflettere un momento in cui è presente un forte bisogno di fare ordine, soprattutto internamente: ma la forte ambivalenza che accompagna tale bisogno porta ad una regressione verso la parte infantile. Potrebbe essere proprio in questa parte la necessità di rendere consapevoli molti aspetti. La curiosità verso l’ignoto, il fascino per tutto ciò che è misterioso sembrano inizialmente più forti del bisogno di essere rassicurati; fino a quando avviene la chiara scelta di lasciarsi alle spalle qualcosa e di correre verso un richiamo rassicurante. Probabilmente è questo legame appagante che può generare nuove possibilità di crescita e la capacità di “salire le scale ed aprire la porta” senza più timore.
Il Mangiatore di Sogni
2 risposte
Utilissima interpretazione, precisa e chiara, dà molti spunti di riflessione e non tralascia nulla, molto apprezzato l’accenno a un consiglio finale. Complimenti!
Grazie mille per il tuo feedback così prezioso!
Sono felice che l’interpretazione del sogno di abbia lasciato molti spunti di riflessione.
Un saluto,
Il Mangiatore di Sogni