Sogno di Cinzia

 

Sono fuori dall’ufficio, il luogo è diverso dalla realtà, c’è un grande piazzale bianco simile a quello di una chiesa da dove vedo un uomo che scende da un’automobile. Sapevo che doveva arrivare, sono uscita apposta per andargli incontro e insegnargli la strada. Scendo lo scalino tra il piazzale e la strada sedendomi a terra e buttando le gambe al di sotto, quasi scavalcando velocemente. Lo saluto e anche se non mi piace penso che va bene lo stesso, decido che sarà il mio fidanzato. Devo accompagnarlo in un posto e la strada la conosco io però prima dobbiamo passare dall’ufficio. Dobbiamo risalire lo scalino, decido di non scavalcarlo, perché l’uomo non è in buone condizioni e non ce l’avrebbe fatta, passiamo dalla strada leggermente in salita. Ci ritroviamo in ascensore e io lo guardo bene e penso che somiglia molto a mio padre, anzi, sembra quasi lui. Penso che non è un problema se mi piace uno così, in fondo non è uno che fa qualcosa di male e poi nessuno può saperlo che somiglia a mio padre perché mio padre è morto. Gli do un bacio a bocca chiusa con lo schiocco e mi stacco subito. Mi appoggio alla parete dell’ascensore. Arriviamo in questo posto dove dovremo vivere, ma non ci sono case, solo tende e fa freddo, io ho freddo, lui no. C’è tanta gente, ma sono tutti tristi e sconsolati e tutti vivono all’aperto sotto le tende fatte di lenzuola bianche sporche un po’ rotte come quelle degli indiani. Sono avvilita e penso che non mi aspettavo di ritrovarmi così.

 

Il sogno può essere suddiviso in varie scene (frame):

  • Sono fuori dall’ufficio, il luogo è diverso dalla realtà, c’è un grande piazzale bianco simile a quello di una chiesa da dove vedo un uomo che scende da un’automobile. Sapevo che doveva arrivare, sono uscita apposta per andargli incontro e insegnargli la strada
  • Scendo lo scalino tra il piazzale e la strada sedendomi a terra e buttando le gambe al di sotto
  • Lo saluto e anche se non mi piace penso che va bene lo stesso, decido che sarà il mio fidanzato
  • Devo accompagnarlo in un posto e la strada la conosco io però prima dobbiamo passare dall’ufficio. Dobbiamo risalire lo scalino, decido di non scavalcarlo, perché l’uomo non è in buone condizioni e non ce l’avrebbe fatta, passiamo dalla strada leggermente in salita
  • Ci ritroviamo in ascensore e io lo guardo bene e penso che somiglia molto a mio padre, anzi, sembra quasi lui
  • Gli do un bacio a bocca chiusa con lo schiocco e mi stacco subito
  • Mi appoggio alla parete dell’ascensore
  • Arriviamo in questo posto dove dovremo vivere, ma non ci sono case, solo tende e fa freddo, io ho freddo, lui no. C’è tanta gente, ma sono tutti tristi e sconsolati e tutti vivono all’aperto sotto le tende fatte di lenzuola bianche sporche un po’ rotte come quelle degli indiani
  • Sono avvilita e penso che non mi aspettavo di ritrovarmi così.

Simboli (topoi): piazza; uomo; automobile; strada; scalino; saluto; fidanzato; ufficio; strada in salita; ascensore; bacio; tende; persone; bianco; lenzuola rotte.

 

Nel sogno il sognatore si trova in un luogo simile ad una piazza e questo rappresenta simbolicamente il luogo della condivisione, ma al contempo simboleggia un tempo di riflessione sul senso della propria vita. L’uomo che vede scendere dall’automobile incarna l’archetipo dell’animus ovvero la componente maschile che alberga nella donna, la sua parte più rigida e più razionale, ma anche l’identificazione e l’interiorizzazione del maschile nella donna, che per arrivare a lei ha dovuto viaggiare (scende dall’automobile), come se il contattare questa parte della propria personalità non sia stato semplice. Il fatto che chi sogna ritenga che l’uomo non sia in grado di salire il gradino che conduce alla piazza può dare delle indicazioni sia sulla differenza che c’è a livello di autonomia fra chi sogna e l’uomo, come se ricercasse qualcuno che ha bisogno del suo appoggio e del suo sostegno, questa interpretazione sembra supportata anche dal fatto che venga associato per somiglianza al padre ormai defunto. Questo simbolo rimanda da un lato al senso di rispetto per le autorità, al giudizio sul proprio operato e sul proprio sé, all’autovalutazione della propria identità morale e dall’altro alla protezione alla sicurezza, alla guida e ad un modello cui ispirarsi. Dal sogno quindi potremo pensare che l’identificazione al maschile sia molto legata all’elemento paterno. In un primo momento nel sogno abbiamo lo scendere un grande scalino della piazza per incontrare l’uomo, in questo modo è come se il sognatore facesse simbolicamente ritorno ad un’idea precedente, ad uno stadio di vita antecedente. Il vedersi scendere lo scalino può significare l’abbandono di un progetto o ripercorrere una modalità già sperimentata in passato. Inoltre, il fatto che per scendere si debba quasi scavalcare il gradino, con un certo grado di impegno fisico, ci fa riflettere su quanto possa costare questo cambiamento. Tuttavia, poco dopo ci sono altri due elementi che rimandano all’ascesa ovvero la strada in salita con l’uomo e l’ascensore utilizzato per raggiungere l’ufficio. L’ascensore rappresenta inoltre simbolicamente una ricerca nell’orientamento della propria vita che può determinare un cambiamento di una situazione. Il bacio con l’uomo indica allo stesso tempo tenerezza, amore e amicizia, può riferirsi anche all’unione con alcune parti di noi che finalmente abbiamo deciso di accettare. Nel luogo in cui si reca il sognatore non ci sono case, che nel sogno rappresenterebbero il sé, al contrario sono presenti delle tende fatte con delle lenzuola sporche che possono rappresentare simbolicamente l’amore infelice caratterizzato da mancanza di rispetto, come se le potenzialità di questa nostra parte (l’uomo) ci avessero condotto a una difficoltà nell’esprimere quello che siamo e le nostre aspirazioni (rappresentato dalle lenzuola bianche strappate e il freddo). Riassumendo il sogno potrebbe riportare ad un momento di confusione e conflitto vissuto attualmente rispetto alla sfera affettiva e al maschile in generale. Forse affrontare un momento di svolta e di cambiamento in cui fare appello soltanto alla parte più razionale (animus) nell’area sentimentale può indurre scelte che comportano sacrificio e rassegnazione, in cui, così come nel sogno, ci si deve far carico di sensazioni di pesantezza, insoddisfazione e avvilimento, malgrado i tentativi da fatti continuamente di puntare ad un miglioramento (ascensore) per lei e per la persona che ci sta accanto.

 

Il Mangiatore di Sogni

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